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In questo articolo andremo ad analizzare il cosiddetto “diritto di precedenza” e vedremo perchè è importante tenerne conto quando l’azienda stipula dei contratti a tempo determinato
Cosa è il diritto di precedenza?
Possiamo definire il diritto di precedenza come la possibilità, per alcune categorie di lavoratori, di essere “preferiti” rispetto ad altri quando l’azienda intenda procedere a nuove assunzioni a tempo indeterminato.
La disciplina normativa di tale diritto è contenuta nell’articolo 24 del D.Lgs. 81 del 2015.
Innanzitutto, è titolare di un diritto di precedenza il lavoratore che, con uno o più contratti a tempo determinato, presti la propria attività per la stessa azienda per un periodo superiore a 6 mesi. Costui ha diritto di essere preferito nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i 12 mesi successivi alla cessazione del rapporto.
E’ importante sottolineare che il diritto di precedenza si configura per le medesime mansioni già espletate nel precedente contratto a termine. Il lavoratore, dunque, non potrà vantare tale diritto su assunzioni per posizioni diverse da quelle ricoperte nell’attuazione dell’ultimo contratto.
Attenzione: il diritto può essere modificato da disposizioni del contratto collettivo di livello nazionale, aziendale o territoriale (quindi occhio al contratto che applicate!)
Disposizioni a favore delle lavoratrici in stato di gravidanza
Uno speciale diritto di precedenza è previsto per le lavoratrici in congedo di maternità durante l’esecuzione di un rapporto a termine.
Infatti, il periodo del congedo obbligatorio di maternità (che ricordiamo, comprende i 2 mesi precedenti la data presunta del parto e i 3 mesi successivi) deve essere computato nel periodo di attività utile a conseguire il diritto (ovvero il requisito dei 6 mesi).
Oltre alle assunzioni a tempo indeterminato, le lavoratrici in stato di gravidanza vantano tale diritto anche nelle assunzioni per contratti a termine.
Lavoratori stagionali
Per i lavoratori stagionali il legislatore non ha previsto un periodo minimo per maturare il diritto. Infatti, questi sono di norma impiegati per brevi periodi dell’anno.
I lavoratori stagionali possono, dunque, essere preferiti per le nuove assunzioni a tempo determinato da parte dello stesso datore di lavoro e per le medesime attività stagionali, a prescindere dai mesi di esecuzione del contratto.
E’ importante sapere che il diritto di precedenza va espressamente richiamato nel contratto di lavoro (redatto per iscritto).
Il lavoratore che intenda fruire del diritto di precedenza è tenuto a manifestare per iscritto all’Azienda la propria volontà entro 6 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. Per i lavoratori stagionali la volontà deve essere manifestata entro 3 mesi.
Trascorsi i 12 mesi il diritto di precedenza si estingue e non sarà più possibile, per il lavoratore, invocarlo.
Cosa succede se non rispetto il diritto di precedenza?
La violazione del diritto non ha effetti sul rapporto instaurato (Cass. 12505/2003) ma tale evento può aprire la strada per una richiesta di risarcimento da parte del lavoratore leso nella sua aspettativa.
Inoltre, la violazione del diritto di precedenza comporta due importanti conseguenze:
- E’ causa ostativa al rilascio del D.U.R.C.
- Comporta la perdita della possibilità di fruire di agevolazioni contributive, in quanto uno dei criteri dettati dal D.Lgs. 150 del 2015 è proprio il rispetto del diritto di precedenza
E’ quindi necessario, quando si valuta l’opportunità di intraprendere un contratto a tempo determinato, tenere conto di tutti questi dettagli e farsi guidare dalla consulenza di un esperto del settore per non incorrere in errori che potrebbero poi portare a gravi conseguenze sul piano economico e giuridico.